visualizza anche gli accordi se disponibili |
Uno 1992 - |
1. Al centro del presente Gen Rosso [vers. FRA] (origin. in Sib) Oh, oh, oh, vivi il momento che va, cogli l’attimo adesso. Eh, eh, eh. Oh, oh, oh, vivi il momento che va, cogli l’attimo adesso. Lui va a scuola, ma non sa perché butta i giorni nella noia; vive dentro una fotografia inseguendo un sogno fragile. Lui non ha tempo per nessuno. sta viaggiando nel futuro. Oh, oh, oh, vivi il momento... Lei ripensa ai passi che non ha sta vagando nel passato; ha negli occhi un che di arido, se potesse cambierebbe tutto di sé. Ma ormai l’acqua che è passata non fa più girar la ruota. Oh, oh, oh, vivi il momento che va, cogli l’attimo adesso. Eh, eh, eh. Oh, oh, oh, vivi il momento che va, cogli l’attimo adesso. Al centro di questo presente scorre l’eterno nelle cose. E se in quest’attimo tu ami incontri Dio nella tua vita. Oh, oh, oh, vivi il momento... |
2. Noi Gen Rosso (origin. in Fa-) Noi, con il futuro in mano, noi, e la storia di fronte. Noi, che ce la faremo, noi: è la sfida più grande! Chi non vorrebbe giocare (la vita sua) per un ideale infinito? Chi si tirerà indietro (chi lo farà) di fronte al sogno dell’uomo? Noi, con il futuro in mano, noi, e la storia di fronte. Noi, che ce la faremo, noi: è la sfida più grande! È l’unità la forza che può cambiare il corso dei secoli; è l’unità la scintilla che può piegare la storia degli uomini. Noi, mano nella mano, noi, e la storia di fronte. Noi, che ce la faremo, e ancora noi: è la sfida più grande! Chi non vorrebbe giocare (la vita sua) per un ideale infinito? Chi si tirerà indietro (chi lo farà) di fronte al sogno dell’uomo? È l’unità la forza che può cambiare il corso dei secoli; è l’unità la scintilla che può piegare la storia degli uomini. Immagina di svegliarti un mattino e guardarti attorno. Come sarebbe il mondo se gli uomini uniti vivessero, gli uomini uniti vivessero già! |
3. Cerco la tua voce Gen Rosso (origin. in Sol-) Dove sei, perché non rispondi? Vieni qui, dove ti nascondi? Ho bisogno della tua presenza: e l’anima che cerca Te. Spirito che dai vita al mondo, cuore che batte nel profondo. Lava via le macchie della terra Mi- Si-7 Do e coprila di libertà. Soffia, vento che hai la forza di cambiare, fuori e dentro me, questo mondo che ora gira, che ora gira attorno a Te. Soffia proprio qui fra le case, nelle strade della mia città. Tu ci spingi verso un punto che rappresenta il senso del tempo, il tempo dell’unità Rialzami e cura le ferite riempimi queste mani vuote. Sono così spesso senza meta e senza Te cosa farei? Spirito, oceano di luce, parlami, cerco la tua voce; traccia a fili d’oro la mia storia e intessila d’eternità. Soffia, vento... Soffia proprio qui... La Mi Sol Re La |
4. Vorrei Gen Rosso (origin. in Re-) Io vorrei sentire sulla mia pelle i problemi tuoi. Io vorrei portare sulle mie spalle i pesi tuoi. Vorrei abbracciare il tuo orizzonte, vedere il mondo con gli occhi tuoi. Io vorrei provare dentro l’angoscia che provi in te. Io vorrei sentire miei fino in fondo i tuoi perché. Vorrei non pensare a soluzioni o mie opinioni se parli tu. Io vorrei essere uno con i tuoi pensieri. Io vorrei essere uno coi tuoi desideri. Io vorrei, io vorrei essere uno col tuo pianto, uno col tuo canto. Sì, vorrei, vorrei... perché nella mia vita prima di me ho messo te. Io vorrei sentirmi senza respiro se non l’hai tu. Io vorrei sentirmi male se non hai forze tu. Vorrei ancorarti alla mia mano se perde quota la vita tua. Io vorrei sentirmi senza una casa se non l’hai tu. Io vorrei sentirmi un esiliato se lo sei tu. Vorrei poterti dare il mio lavoro se non riesci a trovarlo tu. Io vorrei essere uno con le tue amarezze. Io vorrei essere uno con le tue certezze. Io vorrei, io vorrei esserti uno nella noia, uno nella gioia. Sì, vorrei, vorrei... perché nella mia vita prima di me ho messo te. IÒ-IÈ-IÒ. IÒ-IÈ-IÒ. IÒ-IÈ-IÒ. Io vorrei, io vorrei essere uno col tuo pianto, uno col tuo canto. Sì, vorrei, vorrei... perché nella mia vita prima di me ho messo te. Ho messo te. |
5. Davide e Golia Gen Rosso Dopo il sessantotto e gli anni di piombo poi sembrava che restasse il vuoto dietro a noi: discoteca e fast-food, ore dietro alla tivù, l’auto, una fumata e quattro amici al bar. Ma chi non ti ricorda ragazzo di Tienanmen che fermi i carrarmati e non si sa chi sei. Forse non pensavi che ti giocavi la vita, ma diventavi un segno della libertà. Solo restavi lì tu ragazzo del nostro tempo, restavi lì, tu da solo a fermare una follia: Davide e Golia. Vincenzo che ora studi fra i banchi del liceo, tu che gridi forte sfilando in un corteo perché non vorresti più sangue nelle vie del sud, spezzi la paura e il muro di omertà. Se un giorno ti mancasse la forza di lottare, ti mettono alle corde, vorresti abbandonare, pensa ancora a Tienanmen, quel ragazzo come te, stringi í denti e la tua sfida vincerai. Se vuoi, diventerai tu l’artefice di un mondo senza falsità, contro la piovra dell’ipocrisia. E tu solo non sarai, perché sono milioni ormai a lottare con te contro i carri di ogni ipocrisia: Davide, Davide e Golia. |
6. Immagini Gen Rosso (origin. in Mi) Immagini, davanti ai nostri occhi, in dissolvenza. Immagini, cortometraggi di sequenze solo amare. Immagini di un dramma antico ancora troppo vivo nell’era del duemila. Tentacoli, mani che affogano città nella paura; tentacoli, ruggiti di armi che impongono il silenzio. Tentacoli, supremazie nelle spirali d’odio e controlli di quartiere. Ma Tu che vedi quest’ingranaggio che non gira più. ripeti ancora a noi: Amatevi. Amatevi come ho amato voi. Metropoli, vivai immensi dell’America Latina; metropoli di grattacieli - cattedrali al dio consumo. Metropoli, vivai umani coronati con baracche di lamiera. Ma Tu che vedi quest’ingranaggio che non gira più. Ripeti ancora a noi: Amatevi. Amatevi. Tu ricomponi un puzzle scombinato che non va. Sei l’unico che può ripetere: Amatevi come ho amato voi. Tu ricomponi... Immagini, davanti ai nostri occhi, in dissolvenza. Immagini, progetti di un’economia di comunione. Immagini di città costruite dall’amore ...e: Amatevi. Amatevi come ho amato voi. |
7. Ancora una volta Gen Rosso (origin. in Sib7+) Rotola quella monetina sul tappeto verde, gira la fortuna, gira il mondo in una mano. C’è troppa pubblicità per animali raffinati, c’è troppa inutilità e bisogni mai saziati. C’è troppa gente che si spezza la schiena per un pugno di riso, per un pugno di miseria. La bilancia è tutta squilibrata verso Nord, siamo tutti uguali, ma qualcuno un po’ più uguale c’è! eh eh... Ancora una volta un mondo sta bussando alla mia porta. Ha rughe di sudore attorno agli occhi. Ancora una volta un mondo sta bussando alla mia porta. Ha rughe di sudore attorno agli occhi ...e regge figli stanchi sui ginocchi. Migrano come le rondini d’autunno grandi masse di gente inseguendo l’illusione. La popolazione aumenta, è un’iperbole che sale: una continua sfida all’Occidente nucleare. Dormono sopra i cartoni lungo i marciapiedi lì davanti alla festa, “extasy” del sabato sera. Lentamente andiamo verso la mondialità, presto un mondo unito sarà una necessità ! Ancora una volta... (2v) |
8. Cronaca bianca Gen Rosso (origin. in Sol-) Non voglio più vedere macchiarsi di sangue le frontiere. Non voglio più sentire che dalla droga non si può più uscire. Non voglio più sapere solo la cronaca nera e quanta gente come me lo spera! A volte le città son campi di battaglia che la violenza infiamma come fuoco nella paglia. Non si può stare a guardare la pelle ed il suo colore perché ogni uomo aspetta un po’ d’amore, perché ogni uomo aspetta un po’ d’amore. E presto si farà, fuori ci aspetta già il futuro. E presto si farà, credere nell’uomo è un colpo sicuro! E presto, presto sia; cerchiamo insieme un’altra via. E presto, presto sia, la vita è una grande sinfonia. Fa spesso più rumore il tonfo di un albero che cade che una foresta intera che cresce in silenzio e non si vede. Il bene non fa notizia, non fa rumore, davvero, ma sulle spalle porta il mondo intero. C’è da guardarsi attorno e vedere che molto si può fare, a volte basta poco: ognuno di noi può cominciare. Scriveremo giornalisolo con “cronaca bianca” ed il coraggio proprio non ci manca, ed il coraggio certo non ci manca ! E festa si farà... E festa festa sia... E festa si farà, fuori ci aspetta già il futuro. E festa si farà, credere nell’uomo è un colpo sicuro! E festa, festa sia; cerchiamo insieme un’altra via. E festa, festa sia, la vita è una grande sinfonia. |
9. Sognando Gen Rosso (origin. in Do7+) Sognando ad occhi aperti, vedevi un orizzonte misterioso, oltre quel muro verde, oltre quel fiume silenzioso. Il cuore tuo spaziava oltre il riflesso delle sponde blu. Seguiva un richiamo che allora non comprendevi tu. Nell’etere una mano portava la tua vita su alte cime, verso terre lontane, verso una storia senza fine. Così la tua avventura volava oltre la tua fantasia. Viaggiavi sul crinale di luce che intrecciava la tua vita. Come un fiore raro, qualcuno ti ha raccolto e verso un orizzonte immenso ti porterà. Fiore che morendo in stella viva si trasformerà: viva come il sole, stella come il sole sarà. Sognando ad occhi aperti quell’orizzonte non è più lontano lo sguardo tuo si perde nel Cielo che ti porge la sua mano. La storia tua continua solcando le onde dell’eternità seguendo quel richiamo che nelle note sue ti porterà. Come un fiore raro... |
10. Guardano lontano Gen Rosso [vers. FRA] (origin. in Do) Sono gesti ispirati, trasparenti colori: c’è un pittore invisibile che dipinge un nuovo mondo che prende forma già davanti a noi. La sua tela è la terra, la cornice il cielo blu. Sono note di musica, nuovi suoni un po’ magici: un musicista invisibile sta orchestrando una canzone che si fa strada proprio grazie a lui. Toccherà nuove corde che suoneranno dentro noi. Uomini. Uomini d’oggi che guardano lontano. Uomini. Presi da un vento e portati nella mano. È un disegno insondabile che dà un senso di vertigine: chi di noi è ripetibile? Siamo tutti strumenti che lascian chiaro un segno dietro sé; siamo fatti per vivere per un’unica realtà. Uomini... mano. Uomini. Uomini d’oggi che guardano lontano. Uomini. Presi da un vento e portati nella mano. Uomini. Uomini d’oggi che guardano lontano. Uomini. Presi da un vento e portati nella mano. |
11. Oltre l’invisibile Gen Rosso Quando la vita non ha dignità e un grido forte mi sale da qui; quando è scura la città, piove fuori e dentro me, oltre il buio chissà cosa c’è? Quando la vita mi appare bugia, non ha più senso lottare così; con il cuore stretto in sé, tutto è come malattia, in fondo al nero uscita non c’è. Eppure, nella notte vedo più lontano le stelle, le galassie: l’invisibile. Eppure, il tuo silenzio parla, mi racconta te ed io non ho parole ma ti cercherò. Forse mi resta una debole voce, forse un pensiero, una piccola luce e ho imparato che ci sei, dietro l’ombra che mi fa tremare, se più certezze non ho. Eppure nella notte... Oltre la notte, oltre l’invisibile c’è un abisso di energia: l’Infinito che ci fa volare. Oltre la notte, oltre l’invisibile c’è un abisso di energia: quella forza che ci fa restare... (2v) ...stare adesso qui. |