"Unanima" per cantare
Preghiere e messaggi di stile composito

PAOLO SPOLADORE DOPO QUATTRO ANNI TORNA CON UN CD DI BRANI INEDITI
(SANDRO SARTORI - La Difesa del Popolo - 10-02-2002)

"Perché canto? E' come chiedermi: perché cammini? Per me cantare è come camminare, è come spostarmi da un luogo all'altro. Il canto è un'espressione straordinaria, un prolungamento del mio corpo, della mia mente, del mio spirito. Attraverso la musica passano i sentimenti, le emozioni. La musica è un linguaggio che tutti capiscono, che "sentono" tutti. Entra per le orecchie e poi va a finire in fondo....dove, nessuno sa. Nessuno sa dove si ferma la musica, le note, un testo, una parola. Io canto perché sono quasi certo, da quello che c'è scritto nella Bibbia e ci dice Gesù, che quando il grande Padre del cielo ci farà sedere accanto a lui, sono sicuro che da quel momento in poi passeremo l'eternità a cantare".

Parla così del suo "hobby" preferito don Paolo Spoladore, parroco di San Lazzaro. Da poco è uscito il suo ultimo disco Unanima, settima incisione della sua carriera musicale. Senza considerare le due raccolte uscite nel biennio 1999-2000 (Tu sei e Hermano mio), sono passati quattro anni dal suo ultimo disco di brani inediti, Dacci Pace, in cui aveva dato musica a preghiere di diverse epoche.

Anche in Unanima Spoladore ha musicato alcuni testi storici della tradizione cattolica, preghiere e passi delle Scritture. Si trovano autentiche perle, dove musiche stupende vestono parole che non hanno bisogno di presentazioni: dal Magnificat suonato in stile gregoriano-etnico al commovente Cantico delle creature, episodio classico di rara bellezza; dal salmo Il Signore è il mio pastore (ripreso dalla fonte originale in ebraico), all'Ave Maria, cantata in latino come il Veni Creàtor Spiritus.

A queste canzoni, che occupano la seconda metà dell'album, si aggiungono in apertura brani che, pur partendo dalle stesse radici e convinzioni bibliche, affrontano una dimensione meno "liturgica", come la festosa Siamo nati liberi e la ritmata Pace ti chiediamo, musicata addirittura in stile jazz-funky, uno dei 
molti generi musicali affrontati per rappresentare, anche in chiave sonora, l'universalità di questi messaggi.

La varietà musicale verso cui si muove da tempo Spoladore gli ha portato negli anni un seguito d'appassionati di ogni età, anche se per la maggior parte si tratta ancora di giovani. Questi ultimi sono anche i più esigenti dal punto di vista stilistico e per trovare una risposta qualitativa adeguata il team di lavoro che ha prodotto Unanima si è avvalso di collaboratori di notevole peso. Nell'album hanno trovato ampi spazi le performance della Bulgarian Sinphony Orchestra  e del coro di Sofia, arrangiati da Giancarlo Pavan in terra bulgara, e le voci del Venice Gospel Ensemble, diretto da Luca Pitteri. Il risultato finale è un disco di assoluto prim'ordine che con questa qualità musicale può avvicinare all'ascolto anche i più esigenti, a prescindere dalle convinzioni religiose.

La presentazione di Unanima, avvenuta durante un concerto a Conegliano, ha registrato tremila spettatori paganti. Un fatto sorprendente, purtroppo ignorato dai mass media, che deve far ricredere chi parte con il pregiudizio che la musica cristiana non abbia qualità e non sia quindi in grado di radunare un folto pubblico.

Numeri significativi anche pensando che nel Veneto nessun altro cantante di musica leggera "laica" è in grado di attirare tremila persone a un concerto. La qualità e la costanza, invece, stanno ripagando sacrifici e fatiche delle molte persone che hanno aiutato don Spoladore in questi anni, in primis Fabiola Berloso e Lorenzo Castelli.

USIOGOPE UN'EQUIPE DI QUALITA'

Anche il settimo album di Spoladore, Unanima, è prodotto dalla Usiogope edizioni (041-5102067), piccola etichetta indipendente di Dolo guidata da Fabiola Berloso.
Nell'album si trova lo zampino di molte persone che da tempo collaborano con don Spoladore, e partecipano ai suoi concerti dal vivo: il tastierista e bassista Lorenzo Castelli (autore delle musiche assieme a Spoladore), i chitarristi Luca Francioso e Luca Tiengo, i cantanti  Annamaria Zuin e Michele Catellan. 
La registrazione è stata seguita da Sandro Franchin (già fonico per Zucchero, Sade, Simply Red) con l'assistenza di Simone Valentini. Usiogope ha ottenuto in questi mesi un notevole risultato con il libro di riflessioni sul vangelo Non abbiate paura curato da Lisa Eroni, andato a ruba a livello locale. Continuano i corsi di avvicinamento al mondo della comunicazione e dei linguaggi educativi.